Intenzioni di preghiera

Intenzione del Papa

Preghiamo affinché viviamo il sacramento
della riconciliazione con una rinnovata profondità,
per gustare l’infinita misericordia di Dio

Intenzione dei vescovi

Perché al rinascere della natura
corrisponda una rinnovata primavera dello Spirito,
manifestata nel superamento
di ogni egoismo e in gesti di carità

Intenzione per il clero

Cuore di Gesù, sei stato divinamente formato
nel grembo di Maria: fa’ che i Tuoi ministri,
per intercessione di Tua Madre, imparino da Te
cosa significa “Misericordia voglio e non sacrifici”

Adorazione eucaristica

Sacramento di guarigione

 

Perdonare e guarire sono opera della mano di Dio Padre che ama tutti i suoi figli proprio come un padre porta il suo bimbo alla guancia e lo bacia amorevolmente. In un tempo in cui gli uomini faticano ad accogliersi reciprocamente, preghiamo affinché viviamo il sacramento della riconciliazione con una rinnovata profondità, per gustare l’infinita misericordia di Dio e da esso ricevere nuova forza per annunciare la bontà del Padre.

Canto: Benedici il Signore (M. Frisina)

Benedici il Signore, anima mia,
quant’è in me benedica il suo nome;
non dimenticherò tutti i suoi benefici,
benedici il Signore, anima mia.

Lui perdona tutte le tue colpe
e ti salva dalla morte.
Ti corona di grazia e ti sazia di beni
nella tua giovinezza.

Il Signore è buono e pietoso,
lento all’ira e grande nell’amor.
Non conserva in eterno il suo sdegno e la sua ira
verso i nostri peccati.

Dal Vangelo di Marco 2, 1-12

Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino – disse al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua». Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Dall’Udienza Generale di Papa Francesco, 19 febbraio 2014

Attraverso i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia, l’uomo riceve la vita nuova in Cristo. Ora, tutti lo sappiamo, noi portiamo questa vita «in vasi di creta» (2Cor 4,7), siamo ancora sottomessi alla tentazione, alla sofferenza, alla morte e, a causa del peccato, possiamo persino perdere la nuova vita. Per questo il Signore Gesù ha voluto che la Chiesa continui la sua opera di salvezza anche verso le proprie membra, in particolare con il Sacramento della Riconciliazione e quello dell’Unzione degli infermi, che possono essere uniti sotto il nome di «Sacramenti di guarigione». Il Sacramento della Riconciliazione è un Sacramento di guarigione. Quando io vado a confessarmi è per guarirmi, guarirmi l’anima, guarirmi il cuore e qualcosa che ho fatto che non va bene. L’icona biblica che li esprime al meglio, nel loro profondo legame, è l’episodio del perdono e della guarigione del paralitico, dove il Signore Gesù si rivela allo stesso tempo medico delle anime e dei corpi (cf. Mc 2,1-12 // Mt 9,1-8; Lc 5,17-26). Il Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione scaturisce direttamente dal mistero pasquale. Infatti, la stessa sera di Pasqua il Signore apparve ai discepoli, chiusi nel cenacolo, e, dopo aver rivolto loro il saluto «Pace a voi!», soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati» (Gv 20,21-23). Questo passo ci svela la dinamica più profonda che è contenuta in questo Sacramento. Anzitutto, il fatto che il perdono dei nostri peccati non è qualcosa che possiamo darci noi. Io non posso dire: mi perdono i peccati. Il perdono si chiede, si chiede a un altro e nella Confessione chiediamo il perdono a Gesù. Il perdono non è frutto dei nostri sforzi, ma è un regalo, è un dono dello Spirito Santo, che ci ricolma del lavacro di misericordia e di grazia che sgorga incessantemente dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto. In secondo luogo, ci ricorda che solo se ci lasciamo riconciliare nel Signore Gesù col Padre e con i fratelli possiamo essere veramente nella pace. E questo lo abbiamo sentito tutti nel cuore quando andiamo a confessarci, con un peso nell’anima, un po’ di tristezza; e quando riceviamo il perdono di Gesù siamo in pace, con quella pace dell’anima tanto bella che soltanto Gesù può dare, soltanto Lui.

Canone Inno ufficiale del Giubileo della Misericordia (di Paul Inwood)
Misericordes sicut Pater, misericordes sicut Pater.
Misericordes sicut Pater, misericordes sicut Pater.

Interiorizzazione: Lettera Apostolica Misericordia et misera di Papa Francesco (nn. 1.2.5)

La misericordia non può essere una parentesi nella vita della Chiesa, ma costituisce la sua stessa esistenza, che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo. Tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre. Il perdono è il segno più visibile dell’amore del Padre, che Gesù ha voluto rivelare in tutta la sua vita. Non c’è pagina del Vangelo che possa essere sottratta a questo imperativo dell’amore che giunge fino al perdono. Perfino nel momento ultimo della sua esistenza terrena, mentre viene inchiodato sulla croce, Gesù ha parole di perdono: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Niente di quanto un peccatore pentito pone dinanzi alla misericordia di Dio può rimanere senza l’abbraccio del suo perdono. È per questo motivo che nessuno di noi può porre condizioni alla misericordia; essa rimane sempre un atto di gratuità del Padre celeste, un amore incondizionato e immeritato. Non possiamo, pertanto, correre il rischio di opporci alla piena libertà dell’amore con cui Dio entra nella vita di ogni persona. La misericordia è questa azione concreta dell’amore che, perdonando, trasforma e cambia la vita. È così che si manifesta il suo mistero divino. Dio è misericordioso (cfr Es 34,6), la sua misericordia dura in eterno (cf. Sal 136), di generazione in generazione abbraccia ogni persona che confida in Lui e la trasforma, donandole la sua stessa vita. In tutta la vita sacramentale la misericordia ci viene donata in abbondanza. La formula di assoluzione dice: «Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace». Dunque, nella preghiera della Chiesa il riferimento alla misericordia, lungi dall’essere solamente parenetico, è altamente performativo, vale a dire che mentre la invochiamo con fede, ci viene concessa; mentre la confessiamo viva e reale, realmente ci trasforma. È questo un contenuto fondamentale della nostra fede, che dobbiamo conservare in tutta la sua originalità: prima di quella del peccato, abbiamo la rivelazione dell’amore con cui Dio ha creato il mondo e gli esseri umani. L’amore è il primo atto con il quale Dio si fa conoscere e ci viene incontro. Teniamo, pertanto, aperto il cuore alla fiducia di essere amati da Dio. Il suo amore ci precede sempre, ci accompagna e rimane accanto a noi nonostante il nostro peccato.

Invocazioni: dal libro La Preghiera dei giorni di Bose e Canto di Taizè

Kyrie, kyrie- eleison

Signore Gesù, donaci di comprendere il mistero della Chiesa:
sia amata da noi come una madre, per tutti hli uomini sia come sacramento di salvezza.

Kyrie, kyrie- eleison

Signore Gesù, suscita in noi lo spirito di misericordia e perdono:
conosceremo quanto è dolce vivere insieme nel segno del tuo perdono.

Kyrie, kyrie- eleison

Signore Gesù, rivela la dolcezza tuo amore a tutti gli uomini:
percorrano le vie della giustizia e della pace, giungano alla salvezza e alla conoscenza della verità.

Kyrie, kyrie- eleison

Signore Gesù, sulla Croce hai detto:
«Padre, perdona loro, non sanno quello che fanno», accordaci la tua misericordia.

Kyrie, kyrie- eleison

Signore Gesù, che non ci nascondi il tuo volto neppure quando ci allontaniamo da te:
noi siamo peccatori, richiamaci e convertici, donaci di gustare l’infinita misericordi di Dio.

Kyrie, kyrie- eleison

Preghiamo

Signore, Dio fedele, tu ci vedi esitare tra l’affermazione della tua giustizia e la confessione della tua misericordia: donaci l’umiltà sincera che sa fare silenzio di fronte alla tua verità manifestata nella croce di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore benedetto ora e nei secoli dei secoli. Amen.

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