Attraverso i restauri pittorici effettuati prima da Giovanni Boraccesi e poi da Annamaria e Giuseppe Chiapparino, diamo una descrizione dei dipinti presenti all’interno della Parrocchia San Domenico di Rutigliano. Guarderemo complessivamente ad otto tele presenti fra la sagrestia e l’area dedicata alle funzioni liturgiche; le prime tre sono state restaurate dal Boraccesi: la tela “Ecce Homo”, la “Madonna del Rosario” e il “Miracolo di Soriano”; le altre cinque dai Chiapparino: la “Circoncisione di Cristo”, “San Vincenzo Ferreri”, “Madonna della Sanità e Santi”, “San Tommaso d’Aquino” e “SS. Trinità, la SS. Vergine e San Gregorio”.
Tele restaurate dal Boraccesi
Ecce Homo
All’indomani dell’insediamento di Don Pasquale Pirulli nell’A.D. 2001 presso la Parrocchia di San Domenico, G. Boraccesi dichiara di aver restaurato una piccola tela raffigurante l’Ecce Homo, come omaggio al parroco e all’intera comunità parrocchiale. La tela è racchiusa in una cornice da tavolo amovibile e conservata in sagrestia. L’opera, quasi certamente di devozione privata, in virtù delle sue dimensioni, è assegnabile ad un ignoto artista pugliese del XVII secolo.
Ad una prima osservazione, essa appariva offuscata dall’ossidazione della vernice e da un generale sollevamento del colore che al contempo determinò la formazione di diversi cretti. Rimossa dalla cornice, peraltro arricchita da fiori di seta e da perline vitree, la tela è stata dapprima foderata, poi pulita con solventi chimici e in ultimo ritoccata nelle minuscole lacune. Proprio la fase di pulitura ha permesso di recuperare l’originaria cromia e, di conseguenza, i dettagli anatomici dell’effigiato.
Miracolo di Soriano
A detta del Boraccesi, il Miracolo di Soriano si presentava grossomodo nelle stesse condizioni della tela raffigurante la Vergine del Rosario: appariscenti erano le parti del dipinto distaccate dal telaio, come pur evidenti i due fori all’altezza della grande aureola della Madonna. Durante la rimozione della tela dalla sua cornice, è apparsa in alto un’iscrizione a caratteri cubitali che recita così: “IMAGINE DI SANTO DOMINICO IN SORIANO”. L’opera va assegnata ad un pittore pugliese della prima metà del XVII secolo; iconograficamente affine alla tela di Rutigliano, in particolare nelle scene dei miracoli, è quella di Mola conservata nell’omonima chiesa.
La Madonna del Rosario
La Madonna del Rosario è custodita nell’omonima cappella centrale, segnatamente entro una sfarzosa macchina d’altare in legno ed è stata realizzata attorno al 1636 da un ignoto pittore manierista, su committenza di Antonio Gil. La tela ha beneficiato di un restauro nel 2011, firmato da G. Boraccesi e finanziato dalla famiglia Ciavarella. La stessa è caratterizzata da una preparazione sottilissima di gesso e colla animale; prima del restauro, si presentava da più pezzi e cucite tra loro, tutta una serie di lacune, tra cui la più estesa, ad esempio, era quella all’altezza del manto dell’offerente a sinistra; oltre a tre bruciature di candela nella parte inferiore; dove si evidenziavano numerosi schizzi di cera.
Lo stesso Boraccesi testimonia che in una data imprecisata il dipinto fu rimosso, restaurato alla meglio e dal retro protetto da un tavolato. Dopo la fase di foderatura, si è proceduto alla pulitura della superficie pittorica, che ha visto l’asportazione della vernice ingiallita e dei precedenti ritocchi; a tal proposito la ridipintura ocra delle cornici che delimitano le scenette dei misteri, ha evidenziato al di sotto l’originale doratura. In ragione della preparazione, la gran parte delle lacune non sono state stuccate, intervenendo così direttamente sul supporto con integrazioni a tratteggio e a puntinismo.
Tele restaurate dai Chiapparino
Circoncisione di Cristo
La tela raffigurante la Circoncisione di Cristo è un’opera autografa del pittore Vincenzo Fato di Castellana ed è stata realizzata nel 1741, su espressa volontà della nobile Agnese Pappalepore in Troiani.
San Vincenzo Ferreri
La predica di San Vincenzo Ferreri è un’opera attribuita al pittore Nicola De Filippis da Triggiano (1760, dimensioni 200×300 cm).
Trinità, Vergine e San Gregorio
La tela che raffigura la “SS. Trinità, la SS. Vergine e San Gregorio” (dimensioni 170×230 cm) è un’opera autografa del pittore Michele Marinelli. Fu realizzata nel 1885 a devozione del Canonico Francesco Marzovilla, così come si evince dal cartiglio in basso a destra del dipinto medesimo.
Madonna della Sanità e Santi
Il quadro dedicato alla Madonna della Sanità e Santi (dimensioni 155×215 cm) è l’opera di un pittore, probabilmente pugliese, che l’ha eseguito intorno al 1760; lo stesso anno di realizzazione dell’altare legno entro il quale trova sistemazione.
San Tommaso D’Aquino
La tela che raffigura San Tommaso d’Aquino (dimensioni 170×220 cm) è stata eseguita da un ignoto artista locale, intorno alla metà del 700. Quando fu realizzata quest’opera la chiesa di San Domenico era in fase di arricchimento, dotandosi di arredi lignei che sono ancora attualmente presenti. Il dipinto di San Tommaso d’Aquino raffigura la vittoria della fede sul paganesimo, sulle altre fedi religiose e sulla stregoneria.
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