INTENZIONI DI PREGHIERA PER DICEMBRE 2021
INTENZIONE DEL PAPA
Preghiamo per i catechisti, chiamati ad
annunciare la Parola di Dio: affinché ne
siano testimoni con coraggio e creatività
nella forza dello Spirito Santo
INTENZIONE DEI VESCOVI
Perché L’Avvento di fraternità,
vissuto con gesti di condivisione,
ci disponga ad accogliere
il Signore Gesù, venuto nella povertà
INTENZIONE PER IL CLERO
Cuore di Gesù, che hai cominciato a pulsare
nella povertà di una grotta, anima e rianima
il cuore dei Tuoi sacerdoti, perché non
si lascino scoraggiare da fragilità e difficoltà
ADORAZIONE EUCARISTICA
Il tuo nome annuncerò
Occorre coraggio, oggi, per essere testimoni della fede in Cristo Gesù. Il relativismo che ci circonda pone insidie alla nostra debolezza di uomini e donnne se pur impegnati nella fede. Per i catechisti e per tutti coloro che, spinti dalle esigenze della fede, cercano piste sicure per andare “oltre” è forte ancora, nonostante tutto, l’invito dello Spirito a riscoprire la gioia, la meraviglia, l’amore di Dio per gli uomini, la sollecitudine di ciascuno per la Chiesa e quella della Chiesa per tutti.
Preghiamo dunque, in questa adorazione, per i catechisti, chiamati ad annunciare la Parola di Dio: affinché ne siano testimoni con coraggio e creatività nella forza dello Spirito Santo.
Canto: Come tu mi vuoi (RnS)
Eccomi Signor, vengo a te mio Re
che si compia in me la tua volontà.
Eccomi Signor vengo a te mio Dio
plasma il cuore mio e di te vivrò.
Se tu lo vuoi Signore manda me e il tuo nome annuncerò.
Come tu mi vuoi, io sarò
dove tu mi vuoi, io andrò.
Questa vita io voglio donarla a te
per dar gloria al tuo nome mio Re.
Come tu mi vuoi, io sarò
dove tu mi vuoi, io andrò.
Se mi guida il tuo amore paura non ho
per sempre io sarò, come tu mi vuoi.
Eccomi Signor, vengo a te mio Re
che si compia in me la tua volontà.
Eccomi Signor, vengo a te mio Dio
plasma il cuore mio e di te vivrò.
Tra le tue mani mai più vacillerò
e strumento tuo sarò.
Come tu mi vuoi, io sarò…
dal Vangelo di Mt, 28,19-20
Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
dal Discorso di Papa Francesco ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio Catechistico nazionale della C.E.I., 30 gennaio 2021
La catechesi è l’eco della Parola di Dio. Nella trasmissione della fede la Scrittura – come ricorda il Documento di Base – è «il Libro; non un sussidio, fosse pure il primo» (CEI, Il rinnovamento della catechesi, n. 107). La catechesi è dunque l’onda lunga della Parola di Dio per trasmettere nella vita la gioia del Vangelo. Grazie alla narrazione della catechesi, la Sacra Scrittura diventa “l’ambiente” in cui sentirsi parte della medesima storia di salvezza, incontrando i primi testimoni della fede. La catechesi è prendere per mano e accompagnare in questa storia. Suscita un cammino, in cui ciascuno trova un ritmo proprio, perché la vita cristiana non appiattisce né omologa, ma valorizza l’unicità di ogni figlio di Dio. La catechesi è anche un percorso mistagogico, che avanza in costante dialogo con la liturgia, ambito in cui risplendono simboli che, senza imporsi, parlano alla vita e la segnano con l’impronta della grazia. Il cuore del mistero è il kerygma, e il kerygma è una persona: Gesù Cristo. La catechesi è uno spazio privilegiato per favorire l’incontro personale con Lui. Perciò va intessuta di relazioni personali. Non c’è vera catechesi senza la testimonianza di uomini e donne in carne e ossa. Chi di noi non ricorda almeno uno dei suoi catechisti? Io lo ricordo: ricordo la suora che mi ha preparato alla prima Comunione e mi ha fatto tanto bene. I primi protagonisti della catechesi sono loro, messaggeri del Vangelo, spesso laici, che si mettono in gioco con generosità per condividere la bellezza di aver incontrato Gesù. «Chi è il catechista? È colui che custodisce e alimenta la memoria di Dio; la custodisce in sé stesso – è un “memorioso” della storia della salvezza – e la sa risvegliare negli altri. È un cristiano che mette questa memoria al servizio dell’annuncio; non per farsi vedere, non per parlare di sé, ma per parlare di Dio, del suo amore, della sua fedeltà» (Omelia per la giornata dei catechisti nell’Anno della Fede, 29 settembre 2013).
Canone: O Christe Domine Jesu
O Christe Domine Jesu, o Christe Domine Jesu…
Interiorizzazione: Dal Direttorio per la Catechesi guida alla lettura, Rino Fisichella, San Paolo, 20020, Milano, n° 112-113
Il catechista è un cristiano che riceve la chiamata particolare da Dio la quale, accolta nella fede, lo abilita al servizio della trasmissione della fede e al compito dell’iniziare alla vita cristiana. Per questa chiamata, il catechista è reso partecipe della missione di Gesù di introdurre i discepoli nel suo rapporto filiale con il Padre. Il vero protagonista, però, di ogni autentica catechesi è lo Spirito Santo che, mediante un’unione profonda che il catechista nutre con Gesù Cristo, rende efficace gli sforzi umani nell’attività catechistica. Questa attività si realizza nel seno della Chiesa: il catechista è testimone della sua Tradizione viva e mediatore che facilita l’inserimento dei nuovi discepoli di Cristo nel suo Corpo ecclesiale. In virtù della fede e dell’unione battesimale, nella collaborazione con il magistero di Cristo e come servo dell’azione dello Spirito Santo, il catechisto è: a. Testimone della fede e custode della memoria di Dio, sperimentando la bontà e la verità del Vangelo; b. Maestro e mistagogo che introduce nel mistero di Dio, rivelato nella Pasqua di Cristo; c. Accompagnatore ed educatore di coloro che gli sono affidati dalla Chiesa…
Invocazioni e Canto Vivere di te (Preghiera del Catechista) – don Tonino Bello
Tu sarai profeta (Marco Frisina) Ritornello cantato ogni due strofe
Rit.
Tu sarai profeta di salvezza
Fino ai confini della terra
Porterai la mia parola
Risplenderai della mia luce
Chiamato ad annunciare la tua Parola,
aiutami, Signore, a vivere di Te,
e a essere strumento della tua pace.
Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi
che la comunità mi ha affidato
trovino in me un testimone credibile del Vangelo.
Rit.
Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua,
non suonino false sulle mie labbra.
Esercita su di me un fascino così potente,
che, prima ancora dei miei ragazzi,
io abbia a pensare come Te,
ad amare la gente come Te
a giudicare la storia come Te.
Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che,
isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la mia corsa da solo.
Ho paura, Signore, della mia povertà.
Regalami, perciò, il conforto
di veder crescere i miei ragazzi
nella conoscenza e nel servizio di Te,
Uomo libero e irresistibile amante della vita.
Infondi in me una grande passione per la Verità,
e impediscimi di parlare in tuo nome
se prima non ti ho consultato con lo studio
e non ho tribolato nella ricerca.
Salvami dalla presunzione di sapere tutto,
dall’arroganza di chi non ammette dubbi;
dalla durezza di chi non tollera ritardi;
dal rigore di chi non perdona debolezze;
dall’ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.
Trasportami, dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell’impegno quotidiano.
E se l’azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò ì segreti della «contemplatività»,
e il mio sguardo missionario
arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.
Affidami a tua Madre.
Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi
come Lei custodì Giovanni.
E quando, come Lei, anch’io sarò provato dal martirio,
fa’ che ogni tanto possa trovare riposo
reclinando il capo sulla sua spalla.
Amen.
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