Intenzione del Papa

Preghiamo perché noi cristiani, di fronte
alle nuove sfide della bioetica,
promuoviamo sempre la difesa della vita
con la preghiera e con l’azione sociale

Intenzione dei Vescovi

Per tutti i papà, perché
guardando a San Giuseppe
imparino ad affidarsi
al vero Padre che è nei Cieli

Intenzione per il clero

Cuore di Gesù, che sei stato divinamente
formato nel grembo di Maria: fa’ che i Tuoi
ministri, per intercessione di Tua Madre
imparino da Te cosa significa
“Misericordia, voglio e non sacrifici”

Adorazione Ecucaristica

“UBI AMOR, IBI OCULOS”

(Riccardo di San Vittore)

Vogliamo volgere lo sguardo del nostro cuore alla contemplazione e all’adorazione del Crocifisso che si mostra a noi col suo fianco aperto

Canto (Rns): Col tuo amor
Col tuo amor, col tuo poter
Gesù riempi la mia vita.
(2v)
Ed io ti adorerò con tutto il cuore.
Ed io ti adorerò con tutta la mente.
Ed io ti adorerò con tutte le forze.
Tu sei il mio Dio!
E cercherò il tuo volto con tutto il cuore.
E cercherò il tuo volto con tutta la mente.
E cercherò il tuo volto con tutte le forze.
Tu sei il mio Dio! Tu sei il mio Signor!

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 19,28-34)
Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!” E, chinato il capo, spirò. Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Giunti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

G: Contemplo in silenzio…
Il Cuore di Gesù è un cuore ferito, per sempre, per amore.
Se il nostro cuore non è ferito non potrà ricevere dentro di sé la linfa di vita, il Sangue prezioso del Cuore di Gesù: ci scivolerà sopra…
Se invece il nostro cuore ferito non avrà timore di lasciarsi mettere a contatto con il Cuore di Gesù, allora la Sua vita potrà scorrere in noi.
L’amore è possibile solo tra due cuori feriti.
Saranno solo le ferite, quelle che non vorremmo avere, quelle che riteniamo non ci dovrebbero essere, che classifichiamo come ostacoli alla nostra vita spirituale, che permetteranno alla grazia di entrare, perché lì non avremo niente di cui vantarci davanti al Signore ma faremo solo esperienza della nostra debolezza. Ed è lì che la grazia può operare: là dove sperimentiamo che senza la misericordia di Dio non siamo niente. E se consegniamo queste ferite dell’amore all’amore di Dio, non dobbiamo preoccuparci di misurare i risultati: sarà la misericordia di Dio a rompere il nostro orgoglio e a sgretolare volta per volta tutta la nostra autosufficienza.
(don Giorgio Gozzellino, Pensieri sulla misericordia)

Canone di Taizè: In manus tuas Pater
In manus tuas Pater commendo spiritum meum (2 v)

G: Contemplo in silenzio adorando…

“Bacio la tua passione, con cui io sono stato liberato dalle mie brutte passioni.
Bacio la tua croce, con cui hai condannato il mio peccato e mi hai liberato dalla condanna a morte.
Bacio quei chiodi con cui hai rimosso il castigo della maledizione.
Bacio le ferite delle tue membra, con cui sono state fatte guarire le ferite della mia ribellione.
Bacio la canna con cui hai firmato l’attestato della mia liberazione e con cui hai colpito la testa arrogante del drago.
Bacio la spugna accostata alle tue labbra incontaminate, con cui l’amarezza della trasgressione mi fu trasformata in dolcezza. Avessi potuto gustare io quel fiele, quale dolcissimo cibo non sarebbe stato! Avessi potuto io prendere l’aceto, che piacevole bevanda! Quella corona di spine sarebbe stata per me un diadema regale. Quegli sputi mi avrebbero ornato come splendide perle. Quegli scherni mi avrebbero ornato come segni di profondo ossequio. Quegli schiaffi mi avrebbero glorificato come il prestigio più alto.
Ti bacio, Signore, e la tua passione è il mio vanto.
Bacio la lancia che ha squarciato la cambiale contro di me e ha aperto la fonte dell’immortalità.
Bacio il tuo franco dal quale sgorgarono i fiumi della vita e zampillò per me il ruscello perenne dell’immortalità.
Bacio i tuoi panni funebri con cui mi hai adornato togliendomi i miei abiti vergognosi.
Bacio la preziosissima sindone di cui ti sei rivestito per avvolgere me nella veste dei tuoi figli adottivi.
Bacio la tomba nella quale hai inaugurato il mistero della mia risurrezione e mi hai preceduto per la strada che esce dalla morte.
Bacio quella pietra con cui mi hai tolto il peso della paura della morte”.
(Giorgio di Nicomedia, Maria ai piedi della croce)

Canone di Taizè: In manus tuas Pater
In manus tuas Pater commendo spiritum meum (2 v)

Preghiamo
O Crocifisso Signore bellissimo,
che ci hai invitato al convito spirituale del tuo talamo,
spogliami della veste dei peccati con la partecipazione alle tue sofferenze
e, ornandomi con la veste di gloria della tua bellezza,
rendimi splendido commensale del tuo Regno,
Tu, il Misericordioso, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Canto (Rns): Davanti a questo amore
Hai disteso le tue braccia anche per me, Gesù
Dal tuo cuore, come fonte, hai versato pace in me
Cerco ancora il mio peccato, ma non c’è
Tu da sempre vinci il mondo dal tuo trono di dolore.

Dio, mia grazia, mia speranza
Ricco e grande Redentore
Tu, Re umile e potente, risorto per amore
Risorgi per la vita
Vero agnello senza macchia
Mite e forte Salvatore sei
Tu, Re povero e glorioso, risorgi con potenza

Davanti a questo amore, la morte fuggirà.

Hai disteso le tue braccia anche per me, Gesù
Dal tuo cuore, come fonte, hai versato pace in me
Cerco ancora il mio peccato, ma non c’è
Tu da sempre vinci il mondo dal tuo trono di dolore.

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